venerdì 31 agosto 2007

La Logogenia

La logogenia (Elaborato: Marisa Casella)
La logogenia è un metodo per favorire l'acquisizione dell'Italiano nel caso di deficit uditivo tenendo conto sia della specificità linguistica dell'input necessario che della situazione di sordità. Obiettivo generale del metodo è permettere agli studenti sordi di raggiungere una competenza linguistica in italiano paragonabile a quella delle persone udenti, mettendoli in grado di poter leggere e capire autonomamente qualunque testo scritto, senza bisogno di intermediari di alcun tipo. In particolare la logogenia dà la conoscenza dell’italiano (il logogenista lavora quindi sulla competenza linguistica), mentre la logopedia dà la capacità comunicativa (il logopedista lavora quindi sulla competenza comunicativa, sull’importanza cioè di saper veicolare un significato).Il metodo è stato elaborato, sulle basi teoriche della Grammatica Generativa, dalla Professoressa Bruna del Messico. La professoressa Radelli ha sperimentato e collaudato questo metodo nel corso di vari anni in scuole pubbliche per bambini sordi, prima in Messico e poi in Italia.Inoltre si sta formando un gruppo di giovani logogeniste guidate dalla professoressa Radelli,ideatrice del metodo,che si sono poste come obiettivo la diffusione del metodo e la sua applicazione,e grazie alle quali il metodo è ora applicato anche a Verona presso l'Istituto Provolo,Padova e Pordenone. Obiettivi generale del metodo è permettere agli studenti sordi di raggiungere una competenza linguistica in Italiano scritto paragonabile a quella degli udenti, in modo che essi siano in grado di leggere e comprendere in modo autonomo e completo il testo scritto nello stesso modo in cui gli udenti ascoltano e capiscono la lingua orale.A causa di questa patologia alcune persone sorde possono non sviluppare in modo sufficiente la conoscenza della lingua italiana.Tale problema comporta una comunicopatia che limita il rendimento scolastico,le relazioni interpersonali e l'nserimento nel tessuto sociale e lavorativo . Gran parte dei sordi scolarizzati sa il significato di moltissime parole e riesce dunque a interpretare quelle frasi per la cui comprensione sia sufficiente attenersi alla logica e all' esperienza, ma non è poi in grado di capire la differenza che c'è tra le frasi: Ho paura di morire / Ho paura da morire Togli quello tutto sporco / Togli tutto quello sporco Ho bevuto i due litri di aranciata / Ho bevuto due litri di aranciata. Non capire frasi come queste non significa rinunciare ad una parte della lingua, ma significa non sapere la lingua. Molto spesso con i bambini sordi si spende molto tempo facendo loro imparare molte parole, tentando di comunicare con loro e facendo imparare la grammatica. Per sapere una lingua però, non basta avere un lessico a disposizione; non basta nemmeno essere in grado di comunicare, ossia capire frasi in modo più o meno accurato, e non serve imparare le regole delle Grammatica. Qualunque bambino udente, infatti, sa già parlare perfettamente quando arriva a scuola e le regole che "impara" in classe le applica già ogni volta che parla, dal momento che ha già competenza linguistica. Avere competenza linguistica significa infatti aver sviluppato la facoltà innata di acquisìzione del linguaggio, grazie alla quale è possibile acquisire una qualunque lingua con cui si venga in contatto, a partire da un input linguistico che sia qualitativamente e quantitatìvamente adeguato. La sordità in sé non è un impedimento all'acquisizione dell' italiano o di qualunque altra lingua con cui è possibile entrare in contatto. Tale limitazione impedisce alla persona sorda di sviluppare competenza linguistica in Italiano, e nessun programma di insegnamento può sostituirsi al processo di acquisizione innato che si deve innescare se si vuole ottenere competenza linguistica. I presupposti fondamentali a cui ci si attiene in un intervento di Logogenia sono dunque: 1. La lingua non può essere insegnata, ma è possibile innescare un processo innato di acquisizione esponendo anche i sordi ad un input linguistico qualitativamente e quantitativamente adeguato. 2. Il nucleo fondamentale della lingua è la sintassi. Le informazioni sintattiche vengono trasmesse dalla lingua attraverso opposizioni, che possono essere opposizioni nell'ordine o nella forma delle parole. Nelle frasi "Carlo saluta Anna" e "Anna saluta Carlo" la differenza di significato è trasmessa dal diverso ordine delle parole. Nelle frasi "Se vedo Anna e i suoi figli te li saluto"e "Se vedo Anna e i suoi figli te la saluto" le due frasi hanno diversi significati grazie alla diversa "forma" del pronome. Dal momento che per riconoscere i significati sintattici è necessario riconoscere le opposizioni, la logogenia intende mostrarle ai sordi attraverso coppie di frasi che differiscono per un solo elemento, in modo da focalizzare la loro attenzione su quell' elemento e permettere loro di intuire l'importanza, senza necessità di spiegazioni che a questo stadio di acquisizione della lingua sono inutili se non dannose. Le coppie minime sono proposte inizialmente sotto forma di ordini scritti, la cui esecuzione permette al logogenista di capire immediatamente se il ragazzo ha o meno capito la frase proposta; successivamente l'intervento procede attraverso la realizzazione di un dialogo scritto attraverso cui proporre strutture sintattiche di varia complessità, sempre evidenziate attraverso coppie minime. La novità del metodo consiste nel tener sempre presenti: - La necessità di proporre al bambino frasi complete e non elementi isolati. - Il controllo costante del fatto che il bambino vada percependo le strutture come tali, e non come sequenze di elementi isolati, e le capisca. L'innescarsi di un effettivo processo di acquisizione del linguaggio permette allo studente di acquisire una sempre maggiore autonomia di fronte al testo scritto, di leggere senza bisogno di spiegazioni o semplificazioni e di comprendere meglio anche ciò che labiolegge. Non esiste e non può esistere un elenco di esempi di coppie minime, così come non esiste un catalogo di tutte le strutture che occorre sottoporre all'attenzione del bambino o del ragazzo. I sordi, molto più degli udenti, presentano infatti differenze individuali nella quantità e qualità della lingua che capiscono, e quindi sarebbe inutile una rigida programmazione. Bisogna anche tener presente che non è necessario ne possibile prevedere quali strutture sono già presenti nel loro sistema linguistico e quale sia il momento più propizio per presentargliene di nuove. Le coppie minime vanno quindi proposte con molta varietà ed elasticità e il logogenista deve essere sempre in grado di adattarsi alla situazione del momento, per riuscire a catturare costantemente l'attenzione dell'allievo, e per evitare la meccanizzazìone delle risposte.
Il sito ufficiale di Logogenia

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